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KODAIKAN


Riassunto del saggio "La Casa Antica" (2019), di Emilio Bevilacqua

KYOKUSHIN AUTENTICO DAL 1974 ()


Nessun confine come confine, dove la mente supera la materia. Osu!!


Premessa.

Nessun confine come confine.

Una linea di pensiero il cui scopo e' completare la formazione di un guerriero.

Lealta', onore, integrita', rispetto e coraggio sono le cinque virtu' della "casa antica", un tempo dove non c'erano compromessi ma solo un luogo dove crescere nell'arte marziale con rispetto, integrita' e onore a completamento della formazione.


Il primo passo.

Il primo passo nella scelta di un'arte marziale sta nello scegliere la disciplina piu' vicina alle nostre aspettative o piu' vicina alle nostre attitudini, il secondo passo, il piu' importante, sta nello scegliere la guida piu' affidabile, che sia competente, ma sul tatami.

Una disciplina si sceglie in base ai propri interessi e finalita', non esiste una disciplina migliore o peggiore ma solo uomini migliori e altri peggiori, tuttavia, inutile negare l'evidenza: esistono discipline piu' di altre predisposte verso certi scopi, soprattutto in tema di efficacia o autodifesa; mentre esistono certe discipline aventi prospettive diverse, quelle che definisco sceniche o teatrali, quelle tradizionali, quelle sportive, quelle commerciali.

Una volta che abbiamo definito la disciplina da seguire bisogna pero' affidarsi alla guida piu' affidabile, che sia davvero capace: questa e' la parte piu' complicata anche perche' la scelta di riflesso cade sull'organizzazione, cerchiamo percio' di valutare un gruppo con attenzione.

L'aspetto da tenere presente nel valutare un'organizzazione e' la qualita' delle singole persone, si deve verificare la serieta' del suo fondatore o del presidente, o del capo ramo, ma la cosa importante e' verificare le competenze di colui che dovra' insegnarti, perche' sono le persone a rendere speciale una disciplina, mai il contrario.


Capitolo 1.
Uomini migliori e altri peggiori.

Da una parte istruttori armati di cuore e spirito di sacrificio, integri, competenti sia tecnicamente che mentalmente, dall'altra parte chi pensa solo ad apparire, docenti fasulli, teatrali, individui capaci di confondere il profano, e praticanti capaci solo di saltare da un gruppo all'altro pur di ricevere una tacca in piu' sulla cintura.

Ma non illuderti perche' e' dopo la cintura nera che comincia il vero percorso.


Capitolo 2.
Kyokushin autentico.

Kyokushin, stile di karate conosciuto come "the strongest karate" ma che si traduce in perseveranza, sacrificio, efficacia. Il significato di Kyokushin e' "ultima verita'", ultima verita' intesa come indicazione del fine ultimo ma anche di tecnica finale e di forza interiore. Ma il Kyokushinkai e' una disciplina, molto di piu' di uno stile di karate.


Capitolo 3.
Frammentazione.

Esistono diverse unita' IKO, tutte affidabili ma rimane questa la realta': una dozzina di IKO e altre organizzazioni o gruppi minori, uno stile e una disciplina frammentata in fazioni come accade per ogni stile o disciplina ormai: una realta' che troviamo in tutti gli stili di karate dal tradizionale al moderno, e non solo, in tutte le discipline marziali e sistemi di combattimento.

Nel caso del Kyokushin questa frammentazione ebbe inizio dopo la morte del suo fondatore, Sosai Masutatsu Oyama (RIP 1994).


Capitolo 4.
L'era dei parassiti.

La priorita' della maggior parte degli insegnanti di arti marziali e' quella di entrare a far parte di una dimensione di spessore senza fare sforzi, senza sudore, tecnica zero con quattro nozioni in croce, o tanta teoria, ma avere tanta cultura anche dai libri non serve in questi casi. Tuttavia, per queste persone l'importante e' apparire.

Conoscere, nelle arti marziali non vuol dire sapere concetti o teoria, conoscere, nelle arti marziali significa praticare, esprimere, eseguire, essere in grado di riprodurre nei fatti quello che si dice a parole.


Capitolo 5.
Integrita' di percorso.

Un percorso nelle arti marziali deve essere fatto con impegno, costanza e perseveranza, con dedizione, metodo e profonda serieta'.

Avere questo rigore durante il percorso e' essenziale ma si puo' scegliere di cambiare strada se si creano i presupposti per farlo o se cambiano le linee guida.

Passare ad altra organizzazione della stessa disciplina non deve essere un pretesto per ricevere una tacca in piu' sulla cintura, ma una scelta ponderata verso un gruppo di persone, oppure verso un nuovo orientamento, questo atteggiamento si chiama "integrita' di percorso" che si traduce in rettitudine.

Una scelta ponderata.


Capitolo 6.
L'organizzazione.

L'organizzazione e' un mero gruppo di persone competenti della disciplina che formalizzano un gruppo avente un orientamento definito che puo' essere culturale, sportivo, etnico.

Un organizzazione vale l'altra se non c'e' onore. Sono il rispetto e l'integrita' la formula essenziale per scegliere un gruppo.

La famiglia e' integrita'.


Capitolo 7.
Il Clan.

I gruppi di nicchia sono rari ma ci sono, il Giappone e' anche questo.


Capitolo 8.
Perseveranza.

Rispetto, impegno, dedizione e perseveranza sono alla base del Kyokushinkai.

Per arrivare al Sesto Dan ci vogliono 30 anni di pratica, perche' al di la' delle abilita' personali ci sono dei tempi precisi da rispettare: chi non rispetta questi tempi dimostra di non essere degno, dimostra di non avere rispetto non solo verso la disciplina ma anche verso coloro che perseguono la stessa strada con perseveranza e rettitudine.

Essere decorosi e' un dovere.


Capitolo 9.
Sensei.

Sensei significa "nato prima", rappresenta il capo istruttore del Dojo, ossia, per consuetudine, e' il maestro.


Capitolo 10.
Shihan.

Nel Kyokushinkai la cintura nera 5 Dan determina il passaggio netto da Sensei al titolo di Shihan, cioe' "maestro di alto livello".


Capitolo 11.
La via illuminata.

Un traguardo molto importante che segna l'inizio di un nuovo percorso, quello definito "la via illuminata", dove, oltre alla tecnica raffinata, a rettitudine e consapevolezza, si diventa "maestri di se stessi".


Capitolo 12.
Hanshi.

Il grado piu' elevato di Kyokushin e' rappresentato dal grado ottavo Dan e dal titolo di Hanshi, a cui si arriva non prima di 8 anni di giacenza sul settimo Dan: per cui e' facile comprendere quanto questo grado coincida in termini di anzianita' anche con l'eta' del maestro. Per il settimo dan (kyoshi), ad esempio, si deve sostare almeno 7 anni sul sesto dan, per cui e' ridicolo e privo di contenuti vedere un giovane settimo o ottavo dan.


Capitolo 13.
Sosai.

Il Decimo Dan decreta lo status di fondatore (sosai), rango che non potrebbe essere attribuito ad altri maestri della medesima disciplina perche' non avrebbe senso, a meno che si tratti del fondatore di un nuovo stile o disciplina.


Capitolo 14.
Saiko Shihan.

Saiko significa "supremo", un titolo nobile quanto prestigioso per l'antica cultura giapponese del karate, un titolo che all'interno di un Kaikan puo' essere conferito una sola volta ad uno shihan di indiscutibile talento e di grande abilita' non solo nel karate, ma anche nei settori e discipline che educano la mente in modo diretto.

Il Saiko Shihan e' il sommo dei maestri.

In ogni organizzazione mondiale puo' essere nominato un solo Saiko Shihan, ma che sia designato dal Giappone.


Capitolo 15.
La mia nomina.

La nomina di un Saiko Shihan non puo' venire dall'occidente, ma deve partire dal Giappone e da qualcuno che sia autorevole, dal fondatore di una disciplina (se in vita), o da un Hanshi anziano che sia stato allievo del fondatore, o che sia stato allievo del precedente Saiko Shihan.


Capitolo 16.
Dettagli.

E' importante capire chi ti firma un certificato.

Nulla si fa per caso nella cultura giapponese, tutto ha un significato tutto segue un preciso percorso e orientamento.

In qualita' di Saiko Shihan del Kyokushinkai seguo lo stesso identico orientamento.


Capitolo 17.
Maestri e mentori.

Tanto importante e' la scelta di una organizzazione quanto importante e' la scelta del maestro che dovra' seguirti lungo il percorso, per questo motivo scegliete il maestro con saggezza, ma in futuro pero' ricordate di scegliere il vostro mentore con uguale saggezza.


Capitolo 18.
Le mie massime.

(1) Il Kyokushinkai e' nello spirito di chi lo pratica nella sua essenza.

(2) Il Kyokushinkai e' nello spirito di chi dimostra un impegno costante.

(3) Il suo spirito e' nell'integrita' dei valori, la sua efficacia e' nella forza del metodo.

(4) Il Kyokushin autentico e' molto di piu' di uno stile di Karate.


Capitolo 19.
La cosa importante.

L'effimero e l'inganno nel mondo delle arti marziali sono alle porte, ma tenete a mente che se non c'e' "maestria" non c'e' maestro.

Un maestro non deve raccontare, ma ispirare con la sua tecnica.


Capitolo 20.
Dogma.

Migliorarsi sempre.

La famiglia e' integrita'.
Rispetto e Perseveranza.
Essere decorosi e' un dovere.
La nobile virtu', il Coraggio.
Dipartimenti del Budo.
Lealta' e Onore.


Capitolo 21.
Principi.

(1) Costanza della pratica, come il sole si rinnova giorno dopo giorno, cosi' anche tu rinnovati giorno dopo giorno con l'allenamento. .

(2) Dojo e' Luogo di saggezza.

(3) Kenpo, un flusso di emozioni.

(4) Equilibrio, l'armonia del cielo e la terra (yin e yang).

(5) La quiete prima e dopo la tempesta.


Capitolo 22.
Le Regole.

(KUN)

(1) Maestria e Maestro.

(2) Lontani dall'Ego.

(3) La mente supera la materia.

(4) Nessun confine come confine.

(5) L'onore non si impara.

(6) Bushido nel cuore.

(7) Budo nella mente.

(8) KAZOKU


Capitolo 23.
Condizionamento.

Nel Kyokushinkai il condizionamento tecnico, fisico e mentale e' una regola.

Il condizionamento tecnico si fa con una guida capace e attraverso 12 Jissen Kumite e 18 Sogukai, ma non solo.

Nel Karate gli esercizi al makiwara sono importanti, chi non comprende l'utilizzo e' perche' non e' in grado lui stesso, o perche' non ha mai trovato lungo la strada una guida capace.

Un condizionamento deve procedere in modo sano per essere efficace, le ferite non aiutano a crescere nel condizionamento.


Capitolo 24.
La tecnica.

(WAZA)

La tecnica innanzitutto.

Una crescita non si misura sempre e solo nella forza muscolare o nella preparazione atletica, sebbene siano fondamentali.


Capitolo 25.
Le direttive.

(SHIREI)

Le direttive sono la linea d'azione del Kyokushinkai: la finalita' e' completare la formazione del karateka, dove coraggio e lealta' sono alla base del percorso come per un samurai, dove la realta' del combattimento sono sia un traguardo che un punto di forza.


BUSHIDO

La via del samurai (e le sue virtu').


TEJUN

Le Istruzioni.


Capitolo 26.
Le forme.

(KATA)

I Kata sono fonte di ispirazione per qualunque stile di karate, ma non sono punto di forza in uno scontro reale.

Ogni stile di Karate gode di un suo programma tecnico, a seconda del Kaikan di riferimento nel Kyokushin Karate si studiano a secondo del programma dai 28 ai 33 Kata.

Il Kodaikan studia 14 kata di Karate Kyokushin, 7 kata di Kenpo, e kata di Kenjutsu.

Il Kata pero' non deve mai avere alla base uno spirito di competizione.


Capitolo 27.
Il combattimento.

(KUMITE)

Il Kodaikan dedica molta attenzione al Kumite nelle sue forme:

Jissen. Quello che si vede nelle competizioni sportive.

Sogukai. Il combattimento tradizionale di Oyama.

Kento. Il programma tecnico del combattimento risolutivo.


Capitolo 28.
La prova di coraggio.

(YU-DO)

Nella filosofia Kodaikan, il coraggio e' virtu' nobile.


Capitolo 29.
L'autodifesa.

(GOSHIN)

La linea di pensiero della "casa antica" si distingue dalle altre scuole di Kyokushinkai per il tempo che dedica alla difesa personale, quindi alle tecniche di autodifesa (goshin waza).

Ci sono 12 gruppi di Goshin.


Capitolo 30.
Dipartimenti.

(BUMON)

Le discipline che educano la mente in modo diretto: oltre al karate-do, ci sono judo, aikido, jutai, kobudo, kyudo, kenpo, kendo, iaido, che sono definiti Dipartimenti, formano le basi per educare la tecnica e l'attivita' psico-motoria.


Capitolo 31.
Tradizione e Onore.

Tutte le discipline attuali sono state negli anni inquinate dalla naturale evoluzione delle cose, da regole sportive, da frammentazioni.

Questo e' quanto.


Epilogo.

Ogni maestro e' davvero maestro quando rimane convinto della sola unica verita', che non si finisce mai di imparare.



Saiko Shihan
Emilio Bevilacqua
Ref. Eu WKI / WKKF
Kyokushinkai Karate


WORLD KYOKUSHINKAI KARATE FED (JPN)